MAGGIORI AMBITI DI STUDIO CON LE RELATIVE ACQUISIZIONI – PART 02
EQUILIBRIO POSTURALE, APPARATO OSTEO-ARTICOLARE E TENDINO-MUSCOLARE
Effetti osservati: Riduzione del rischio di cadute, stabilità posturale, riduzione del rischio di fratture, riduzione del calo di densità ossea nelle donne in post-menopausa; attenuazione dei dolori lombari cronici; miglioramento nel dolore e funzionalità articolare soprattutto di anche e ginocchia nell’osteoartrite; eliminazione delle tensioni e rigidità muscolari, riduzione degli stati infiammatori, allineamento posturale, rilasciamento delle tensioni della fascia, dello psoas e della zona inguinale;
Meccanismi d’azione: Equilibrio, flessibilità, agilità, posture più corrette, minore consumo delle cartilagini e minore sollecitazione delle articolazioni; incremento nella forza e resistenza degli arti inferiori, flessibilità del busto, aumento nella flessibilità ed estensione degli arti, riduzione degli stati d’ansia collegati alla paura di cadere, migliore compensazione in caso di messaggi sensoriali deficitari (udito, vista, vestibolare, propriocezione, sensibilità plantare ecc.); sinergia neuromuscolare.
Note: La relazione del Consiglio Superiore della Sanità statunitense (Surgeon General’s Report) raccomanda specificamente il Taiji Quan per la prevenzione delle cadute.
Uno studio condotto in Australia nel 2011 su adulti con dolori lombari cronici ha evidenziato una riduzione significativa dei sintomi. Un altro studio effettuato in Corea sulla spondilosi anchilosante ha rilevato un miglioramenti nella fatica e nell’umore, una diminuzione del dolore e della rigidità.
L’efficacia nella prevenzione delle cadute negli anziani e la notevole incidenza economica e sociale di questo fenomeno ha portato la Regione Lombardia ad avviare una sperimentazione sull’utilizzo del Taiji Quan per la stabilità posturale in età geriatrica (“Studio osservazionale multicentrico sulla pratica del Taichi nella prevenzione delle cadute in età geriatrica” S. Bertoncini, :M. Greco. R. Carboni et.al.) e che il Taiji Quan rientra fra gli interventi terapeutici e riabilitativi per l’instabilità posturale degli anziani citati nelle “Linee Guida della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione”.
APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO
Effetti osservati: rafforzamento del muscolo cardiaco e maggiore efficienza sotto sforzo, aumento nel volume di sangue per ogni singolo battito e relativa migliore circolazione ed ossigenazione; attenuazione dei sintomi da insufficienza cardiaca; attenuazione dei fattori di rischio cerebro-cardiovascolari; aumento dei livelli di HDL (colesterolo “buono”) e minore tendenza alla formazione di trombi; buona riabilitazione post-infarto post-ictus e negli interventi di by-pass;
Meccanismi d’azione: riduzione dello stress (correlato all’insorgere di malattie cardiovascolari), miglioramento della circolazione sanguigna e linfatica, calma il sistema nervoso; effetti equilibranti sulla pressione sanguigna.
Note: Uno studio condotto in Italia dal Dott. G. Caminiti ha messo in evidenza l’utilità del Taiji Quan in pazienti con insufficienza cardiaca. E’ stato rilevato un allungamento della distanza nella camminata di 6 minuti, aumento nella forza degli arti inferiori, miglioramento della pressione sistolica, qualità della vita.
Sono stati effettuati numerosissimi studi sugli effetti del Taiji Quan sulla pressione sanguigna. Nell’85% dei casi la pratica del Taiji Quan ha fatto rilevare un miglioramento sia nella pressione sistolica che in quella diastolica.
APPARATO RESPIRATORIO
Effetti osservati: migliora la funzionalità respiratoria, attenua i sintomi nella bronchite cronica ostruttiva, nell’asma, nella bronchite cronica.
Meccanismo d’azione: Maggiore ossigenazione, rilassamento ed espansione diaframmatica, riduzione dello stress e bilanciamento emotivo; aumento nella capacità polmonare totale.
Note: diversi studi hanno messo in relazione la scarsa capacità respiratoria con diverse cause di morte, non solo riconducibili a malattie cardiovascolari o respiratorie. La capacità respiratoria sembra essere un indicatore di salute e longevità.
“Esiste una quantità di dati da cui risulta che i cambiamenti nel ritmo e nella profondità della respirazione producono cambiamenti nella quantità e nella specie dei peptidi che vengono rilasciati dal midollo allungato, e viceversa. Portando questo processo a livello di coscienza e facendo qualcosa per alterarlo… si ottiene che i peptidi si diffondano in tutto il liquido cerebrospinale nel tentativo di ristabilire l’omeostasi, ossia il meccanismo che serve a ristabilire e mantenere l’equilibrio. E dato che molti di questi peptidi sono endorfine, cioè oppiacei naturali del corpo, insieme ad altre specie di sostanze che alleviano il dolore, si ottiene ben presto una diminuzione del dolore. Quindi non c’è da stupirsi se tante tecniche, sia nell’antichità sia nella New Age, abbiano scoperto la potenza insita nel controllo della respirazione. Il legame peptidi-respirazione è ben documentato: in pratica tutti i peptidi che si trovano nell’organismo sono peptidi dell’apparato respiratorio. Questo substrato peptidico può fornire la spiegazione scientifica dei potenti effetti risanatori degli schemi di respirazione controllata in modo cosciente” (Candace B. Pert. Op. cit. p. 223).
APPARATO DIGERENTE
Effetti osservati: regolazione dell’appetito, della digestione e della peristalsi; cura alcuni tipi di ulcere gastriche e duodenali, regola il metabolismo.
Meccanismo d’azione: attenua i fattori di stress, mobilita i muscoli addominali con le respirazioni e altri esercizi; massaggio degli organi interni addominali con la respirazione addominale; alcuni esercizi tonificano gli sfinteri e i muscoli lisci dell’intestino.
CERVELLO E SISTEMA NERVOSO
Effetti osservati: migliore ossigenazione del cervello (migliori prestazioni nei test di intelligenza, memoria, senilità negli anziani); diminuzione del cortisolo (ormone collegato allo stress), armonizzazione delle onde cerebrali rilevate dal EEG, predominanza di onde alfa e theta, senso di benessere, sollievo, appagamento, rilassamento; promuove la plasticità neurale, il cambiamento delle connessione neurali in risposta all’esperienza; contiene la diminuzione collegata all’età dei collegamenti sinaptici e dei neurotrasmettitori nel cervello; attiva un’area del cervello correlata alla memoria, all’attenzione e al controllo del sistema nervoso centrale; attiva delle aree parietali di rappresentazione del corpo; attivazione dell’insula destra, una zona importante per il benessere fisico, per il dolore, l’affettività, la consapevolezza di sé; incremento del parametro di coerenza tra i due emisferi misurabile a livello di lobi frontali e temporali; aumento dello spessore delle aree prefrontali bilaterali, che mediano la regolazione corporea, la comunicazione sintonizzata, l’equilibrio emotivo, la flessibilità della risposta, l’empatia, la modulazione della paura, l’intuizione, la moralità.
Meccanismi d’azione: Aumento nella sintesi di neurotrasmettitori nel sangue, nel cervello e nel liquido cerebro-spinale, in modo particolare di serotonina dopamina, norepinefrina, aceticolina; produzione di encefaline.
Note: Studi sulla demenza senile moderata hanno rilevato un miglioramento delle facoltà cognitive, ed un buon contenimento della malattia.
PARKINSON
Effetti osservati: miglioramento nel controllo dei movimenti, nella mobilità articolare, nella coordinazione motoria e nella stabilità posturale; maggiore destrezza e flessibilità.
Meccanismi d’azione: si rimanda a quanto scritto a proposito del sistema nervoso.
Note: Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha evidenziato l’efficacia della pratica del Taiji Quan nel controllo dei movimenti e sull’equilibrio nel Parkinson in stadi moderati.
Il Taiji Quan è stato inserito in protocolli sperimentali relativi al Parkinson, come ad esempio presso il Centro Parkinson del San Raffaele Cassino.
SISTEMA IMMUNITARIO, ANTI-AGING
Effetti osservati: riduzione dei sintomi nella fibromialgia; contenimento delle malattie auto-immuni, nell’artrite reumatoide riduzione nella disabilità e depressione (non riduzione del dolore); aumento di cellule chiamate ‘cd34+’ , indice di processi di auto-rinnovamento dei tessuti; aumento nella produzione dell’ormone DHEA, considerato “l’ormone della salute”, poiché basse concentrazioni di questo ormone sono state poste in relazione diretta a malattie gravi quali il cancro, il diabete, l’obesità, l’ipertensione, le allergie, i disturbi cardiaci, numerose malattie autoimmuni; aumento nella produzione di SOD, un enzima che protegge le cellule da un radicale libero causa di molti sintomi dell’invecchiamento: comparsa delle rughe e pigmentazione della pelle, rottura di cartilagini e disturbi nel sistema immunitario; riduzione di un marker infiammatorio prodotto dallo stress chiamato interleuchina-6 o IL-6. Livelli cronicamente elevati di questo marker sono stati messi in relazione alla depressione maggiore e allo sviluppo di diverse malattie cardiovascolari e il diabete e altre.
Note: Il New England Journal of Medicine ha pubblicato uno studio che evidenzia un miglioramento dei sintomi della fibromialgia nella qualità del sonno, della vita e dell’umore.
CLINICA ONCOLOGICA
Il Qi Gong si è dimostrato un buon coadiuvante nei trattamenti chemio e radioterapici attenuandone gli effetti collaterali. E’ stato adottato nei protocolli di medicina integrata di molti centri oncologici in tutto il mondo. La tabella, tratta dal testo di Kenneth Cohen, riporta i dati di uno studio condotto presso l’ospedale Kuangan Men di Pechino che confrontò un gruppo trattato con le terapie comuni ed uno a cui era anche stato affiancato il Qi Gong.
Fonti
Chopra. Deepak. Guarirsi da dentro. Milano: Sperling & Kupfer, 1992
Rossi, Ernest. La psicobiologia della guarigione psicofisica. Roma: Astrolabio, 1987
Cohen, Kenneth. L’Arte e la Scienza del Qi Gong. Genova: Erga edizioni, 200
Siegel, Daniel J. La mente relazionale. Neurobiologia dell’esperienza interpersonale. Milano: Raffaello Cortina ed. 2013
Daniel. J. Siegel. Mindfulness e cervello. Milano: Raffaello Cortina ed. 2009
Vigne, Jacques. Meditazione, emozioni e corpo cosciente. Le pratiche meditative alla luce delle neuroscienze. Milano: MC Editrice, 2012
Wayne, Peter M. PhD, with Mark L. Fuerst. The Harvard Medical School Guide to Tai Chi. Boulder: Shamhala, 2013
Spiritualità, benessere e pratiche meditative: Il contributo della psicoterapia, delle neuroscienze e delle tradizioni religiose. A cura di Mario Becciu, Stefania Borgo, Anna Rita Colasanti e Lucio Sibilia. Milano: Franco Angeli, 2015
Articolo tratto dal Web